Una messa per tutti i lavoratori del mondo

E’ quella che 70 anni fa don Danilo Cubattoli celebrò sul Kilimanjaro. Martedì 10 settembre a Firenze il ricordo di quel gesto così ricco di significato, con una celebrazione eucaristica, voluta dall’Associazione don Cuba, con il coinvolgimento di Cgil, Cisl, Uil, Acli ed Mcl. Ecco il comunicato dell’Associazione

 

Settanta anni fa, l’11 settembre del 1954, don Danilo Cubattoli, per tutti don Cuba, scalava i 5.800 metri del Kilimanjaro, la montagna più alta dell’Africa. Giunto sulla vetta, approntava un piccolo altare e celebrava una Messa per tutti lavoratori del mondo.
Onorava così una promessa fatta ai lavoratori del dopolavoro ferroviario.
Con un giovane di San Frediano, Steve Ugolini, erano partiti da piazza Signoria il 25 Aprile guidando due Motom che erano state donate grazie ai buoni uffici del Marchese Antinori, amico dei proprietari. Il sindaco La Pira, nel salutarli, aveva affidato a don Cuba messaggi per alcune personalità politiche di paesi che avrebbero toccato.
Aveva attraversato l’Italia, la Grecia, la Turchia, la Siria, Israele, l’Egitto, il Sudan, l’Eritrea, l’Etiopia, il Kenia e la Tanzania, viaggiando su strade e sentieri che non erano certo quelle di oggi.
Aveva visitato missioni, monasteri ortodossi, istituti religiosi ed aveva celebrato messe nei luoghi di sepoltura dei soldati italiani caduti nella guerra finita da meno di dieci anni prima. Luoghi spesso abbandonati, che gli erano stati indicati da missionari e gente del posto.
Aveva soprattutto incontrato popolazioni povere di villaggi sperduti, che lo avevano sempre accolto con amicizia. E si era sempre fatto capire grazie alla simpatia e all’attenzione amorevole con cui guardava sempre tutti, mettendosi in ascolto e a servizio degli altri. E poi, come amava raccontare, il fiorentino era una lingua che capivano tutti.
Ed aveva terminato questa avventura scalando la montagna e celebrando la messa che si era impegnato a celebrare per affidare a Dio le preoccupazioni e le speranze dei lavoratori.
L’Associazione don Cuba ha pensato che il modo più significativo per ricordare il settantesimo anniversario di quell’evento fosse quello di celebrare una Messa, di nuovo per i lavoratori di tutto il mondo.
La Messa, in accordo con la Curia fiorentina, verrà celebrata martedì 10 settembre alle ore 18 nella Basilica di San Salvatore al Monte alle croci da don Giovanni Momigli, responsabile diocesano della pastorale del lavoro.
L’Associazione ha ritenuto importante coinvolgere le organizzazioni dei lavoratori ed hanno raccolto l’invito le segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL, ACLI ed MCL che saranno presenti anche con delegazioni di lavoratori, in particolare quelle in lotta per la salvaguardia del posto di lavoro.
Il raid di don Cuba era stato già ricordato dall’Associazione. Prima con la pubblicazione del libro, tutt’ora in distribuzione, che, sulla base delle testimonianze di Steve Ugolini, ripercorre in forma di diario tutto quel viaggio. Poi lo scorso 25 aprile, il sindaco Nardella aveva inaugurato in sala d’Arme di Palazzo Vecchio la multivision realizzata, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, rimontando con tecniche di avanguardia le foto scattate dallo stesso don Cuba durante il raid.
La celebrazione della Messa a San Salvatore al monte si salda con il biennio di iniziative promosse dall’Associazione per ricordare il Centenario della nascita del sacerdote fiorentino. Le iniziative hanno ripercorso, con più momenti di riflessione, i molti campi in cui don Cuba ha profuso impegno, passione ed amore per gli altri : il cinema, il carcere, la casa famiglia, i giovani bisognosi di San Frediano.
Il tutto è stato poi riunito nel docufilm “Valgo quanto amo” che, attraverso le sue parole ed i suoi scritti, ripercorre la vita di don Cuba.