Un contratto nuovo e migliore per l’handling negli aeroporti di Firenze e Pisa

I quasi 130 addetti dei servizi in appalto di handling nei due scali toscani passano dal contratto multiservizi a quello del trasporto aereo. Soddisfazione dei sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTrasporti

Dopo oltre un anno di trattativa si è conclusa la vertenza dei lavoratori addetti all’attività di pulizia degli aeromobili, carico e scarico bagagli dagli aeromobili in arrivo ed in partenza dagli aeroporti toscani di Firenze e Pisa, con la sottoscrizione di un accordo per il passaggio dal contratto nazionale per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi al contratto nazionale trasporto aereo – parte speciale handling aeroportuale.

“Avevamo da tempo sollecitato il raggruppamento temporaneo d’impresa Cft/Rekeep all’apertura di un tavolo – dicono i sindacati – nel quale si fossero definite azioni volte al miglioramento delle complessive condizioni salariali e delle condizioni di lavoro per gli operatori degli scali di Firenze e Pisa, ritenendo fondamentale finalizzare la discussione rispetto alla modifica del contratto nazionale applicato.”

Pertanto dal primo agosto 2024 i circa 110 lavoratori di Cft impiegati nell’attività, oltre a quelli dipendenti di Rekeep Spa (16) con cui i sindacati hanno siglato un analogo accordo ad aprile 2024, avranno riconosciuto il contratto nazionale trasporto aereo “con un miglioramento – dicono Filcams, Fisascat- e Uiltrasporti – non solo economico ma anche normativo, attraverso l’applicazione del contratto di riferimento del settore strettamente connesso con l’attività da svolgere.”

“Con la sottoscrizione dell’accordo si appone un ulteriore tassello alla campagna che come organizzazione portiamo avanti per la dignità del lavoro che passa anche dalla giusta applicazione contrattuale dei lavoratori e che spesso, soprattutto attraverso gli appalti, committenze e aziende cercano di aggirare, anche a causa di una normativa troppo vaga sul tema e che produce una folle rincorsa ad abbassare i costi sulle spalle di lavoratrici e lavoratori.”