Sottoscritto il patto per rafforzare il welfare toscano

La firma di Regione, cooperative, organizzazioni sindacali e gestori di strutture sociosanitarie. Previste risorse aggiuntive per 56 milioni di euro

Rafforzare il sistema di welfare toscano, coniugando l’offerta di servizi di assistenza rivolti a tutta la popolazione, specie quella più fragile, con la qualità dei contratti per i lavoratori e le lavoratrici impegnate in queste delicate mansioni. È questo, in estrema sintesi, il senso del Patto per il welfare sottoscritto a Firenze tra la Regione, le organizzazioni sindacali, le rappresentanze del mondo cooperativo, la diaconia valdese, l’associazione delle RSA pubbliche e il coordinamento delle strutture per le dipendenze.
Una firma con la quale, hanno evidenziato i sottoscrittori, si vuol definire un percorso di vicinanza, confronto e collaborazione tra i soggetti del panorama sociale capace di far sì che la qualità dei servizi e quella del lavoro, adeguatamente riconosciuto anche in termini contrattuali, possano procedere di pari passo e che si possa realizzare una maggiore integrazione sociosanitaria.
“Il protocollo dal nostro punto di vista – spiega Silvia Russo, segretaria generale Cisl Toscana – è importante perché consente di tenere monitorato il sistema delle RSA in Toscana, a cominciare dalle condizioni di lavoro e dai contratti applicati. Siamo pronti a metterci subito a lavoro sui criteri da definire all’interno della revisione della Delibera regionale 402/2004, attenzionando i contratti che non rispondono ai criteri di accreditamento delle RSA, così come sancito dalla Delibera regionale 995/2016, e non sottoscritti dalle sigle sindacali comparativamente più rappresentative. Questo documento costituisce un primo passo per costruire un sistema di welfare ancora più attento alla persona e alle sue fragilità.”