Sanità, incontro tra i sindacati pensionati regionali e l’Ordine dei medici
I sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil della Toscana hanno presentato all’Ordine dei medici di Firenze le 5 proposte di riorganizzazione della sanità. Espressa solidarietà per le aggressioni ai sanitari.
I sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil della Toscana hanno incontrato a Firenze Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Firenze, Massimo Martelloni, consigliere dell’Ordine dei medici della provincia di Firenze, e Stefano Castagnoli, coordinatore psichiatri toscani (Asl Toscana centro). Si è trattato del primo incontro tra i sindacati pensionati toscani e l’Ordine dei medici di Firenze.
Un confronto organizzato dai sindacati pensionati per illustrare il documento con le proprie cinque proposte alla Regione per accelerare sulla riorganizzazione della sanità toscana (pochi giorni fa si è svolto, sempre a Firenze, un analogo incontro col presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo) e per confrontarsi sulle criticità del settore.
Nell’occasione i sindacati hanno anche espresso piena solidarietà ai rappresentanti dei medici per il problema delle aggressioni al personale sanitario, a cui vanno date risposte efficaci.
“E’ stato un incontro importante e utile, in cui abbiamo ribadito le nostre proposte che hanno ricevuto condivisione, si tratta di un passo avanti nel nostro percorso per rafforzare la sanità di prossimità e di territorio con particolare attenzione alle esigenze della popolazione più anziana e fragile, percorso che non si fermerà qui”, dicono Spi, Fnp e Uilp Toscana.
“Il documento che ci hanno presentato oggi i sindacati dei pensionati – ha spiegato Dattolo – ha una impostazione generale condivisibile, al netto di alcuni passaggi legislativi e tecnici. Il nostro Ordine è da tempo impegnato sul tema della presa in carico della cronicità, serve uno sforzo organizzativo per una piena collaborazione tra medici e di famiglia e medici ospedalieri per una presa in carico totale di esigenze diverse: l’epidemiologia è cambiata, sono necessari modelli organizzativi nuovi che non costano nulla dal punto di vista economico. Vedo che alcune cose che portiamo avanti da tempo trovano riscontro nelle posizioni delle organizzazioni sindacali, l’auspicio è che le interlocuzioni con la politica possano portare a risultati concreti”.
“A fronte di un quadro economico difficile – ha aggiunto Martelloni – il piano sulla sanità presentato dai sindacati pensionati è condivisibile. Sulla non autosufficienza la situazione è grave perché sono stati tagliati i fondi e ciò mette le famiglie in difficoltà, vanno recuperate risorse con un miglior utilizzo dei nostri filtri sulla appropriatezza delle prestazioni, a partire dalla messa in funzione degli ospedali di comunità”.
Sono cinque i punti che sintetizzano le richieste dei sindacati pensionati alla Regione Toscana: la realizzazione di una rete capillarmente diffusa delle Case di comunità come punto centrale della riforma; un modello di presa in carico del paziente svincolato da eccessi burocratici da realizzare con una radicale azione di snellimento e semplificazione delle procedure; dare certezza a tutti i toscani dell’assistenza da parte del medico di base anche nelle aree interne e svantaggiate; in ambito socioassistenziale, a partire dalle strutture di Rsa, favorire il ruolo del pubblico nella gestione delle cure intermedie e nel monitoraggio medico sui pazienti di queste strutture; accelerare su una strategia di prevenzione per la popolazione anziana volta a comprimere il tempo della non autosufficienza rispetto al tempo di vita.
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