Poste, no all’ulteriore privatizzazione.
Chiesto un incontro urgente con le istituzioni toscane. Vigiani (Slp-Cisl): “Conseguenze pesanti per fasce deboli e centri minori, sacrificati per massimizzare il profitto. Il governo mette a rischio il servizio universale e un’azienda che assicura allo Stato importanti profitti.”
Una richiesta di incontro urgente al presidente della Regione Giani, al presidente del Consiglio regionale Mazzeo e al presidente di Anci Toscana Biffoni. E’ quella inviata dai sindacati dei lavoratori postali per informarli del pericolo di una riduzione dei servizi postali sul territorio che anche la Toscana corre se si concretizzerà il progetto di privatizzazione di un’ulteriore quota del capitale di Poste Spa annunciato dal governo.
“Continuare sulla strada della privatizzazione – spiega Sandro Vigiani, segretario generale della Slp-Cisl il sindacato maggioritario della categoria – significa cancellare l’universalità del servizio che le Poste hanno sempre garantito dalla loro creazione; e a subire le conseguenze peggiori saranno le fasce deboli e chi vive nei piccoli centri. Non è un rischio, ma una certezza. Siamo preoccupatissimi per le scelte del governo che, tradendo le promesse fatte in passato, mette a rischio un’azienda che tra l’altro assicura allo Stato importanti profitti.”
“E’ logico – spiega Vigiani – che più è forte il privato nel capitale sociale, più si perseguiranno logiche di massimizzazione del profitto; e questo si tradurrà inevitabilmente nella riduzione di servizi, uffici, sportelli, posti di lavoro. Le conseguenze saranno non solo occupazionali, ma anche sociali, sulla popolazione, specie quella più fragile. Qualche esempio ? Per massimizzare il profitto si taglia il personale, causando più code agli sportelli e peggior recapito; si riducono i servizi allo sportello puntando sul digitale, e si mettono così in difficoltà soprattutto gli anziani; si chiudono gli uffici nei centri minori, perché sono le città ad essere redditizie, non le frazioni e i paesini.”
“Abbiamo chiesto questi incontri – spiega ancora Vigiani – perché vogliamo che le istituzioni sul territorio sappiano a cosa si va incontro. E’ inutile esaltarsi per gli splendidi borghi e centri minori di cui l’Italia e la Toscana sono ricche, se poi non ci si impegna per mantenerli vivi, garantendo che siano coperti dai servizi fondamentali, come è da sempre la Posta: tocca alla politica farlo, con scelte coerenti, altrimenti si tratta solo di ipocrisia; e i cittadini se ne ricorderanno.”
“Abbiamo programmato incontri anche con i sindacati e le associazioni di pensionati e consumatori e continueremo la mobilitazione per informare tutti, dalla politica ai singoli cittadini, prima che sia troppo tardi: una volta ceduto il controllo al privato, non si torna indietro.”