Beko, si rischia l’ennesimo scempio di una multinazionale che acquisisce e poi chiude

Cisl e Fim Toscana invitano tutta la regione a unire le forze per mobilitarsi ed evitare la desertificazione produttiva

“In Toscana rischiamo di assistere all’ennesimo scempio attuato da una multinazionale, che acquisisce una realtà produttiva e poi decide di chiuderla, in modo brutale e senza nessuna disponibilità di salvezza per nessuno. E’ necessaria una mobilitazione di tutte le forze della nostra regione, non possiamo continuare ad essere terra di conquista e assistere alla desertificazione del nostro tessuto produttivo.”

A dirlo sono la segretaria generale Cisl Toscana, Silvia Russo e la segretaria generale Fim-Cisl Toscana, Flavia Capilli, commentando il piano presentato da Beko Europe, con duemila licenziamenti in Italia, trecento dei quali a Siena.

“Quanto annunciato da Beko – continuano Russo e Capilli- è totalmente inaccettabile e apre una nuova ferita sul nostro territorio, che è ricco di professionalità e competenze, che vanno valorizzate con gli investimenti.”

“Investimenti – aggiungono Russo e Capilli – che devono continuare in particolare sulla sicurezza, per evitare incidenti gravi come quello successo mercoledì scorso alla Safimet di Arezzo, azienda metalmeccanica di recupero e affinazione di metalli preziosi. Una tragedia sfiorata e dove solo per miracolo non ci sono state vittime.”