Nuova sanità territoriale, in Toscana via alla sperimentazione
Grazie al pressing dei sindacati pensionati e a un’intesa con la Regione, parte a inizio 2025 la sperimentazione, in alcuni territori di tutta la regione, del nuovo sistema che dovrà andare a regime nel 2026. Cgil, Cisl e Uil Pensionati monitoreranno anche, con la Regione, gli esiti. Già tantissimi i beneficiari della delibera “Nunziatina”, che ha abbattuto la reiterazione di inutili certificati burocratici per i malati cronici.
Al via da inizio 2025 la sperimentazione della nuova sanità territoriale e di prossimità in Toscana. Regione Toscana, assessorato regionale alla Sanità e la Direzione regionale Sanità-Welfare e Coesione, insieme a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Toscana, hanno individuato oltre 30 luoghi in cui avviare la sperimentazione tesa ad anticipare la messa a regime della nuova organizzazione della sanità territoriale e di prossimità, in conseguenza degli investimenti del Pnrr in campo sanitario e dell’applicazione da parte della Regione Toscana del DM 77, i cui effetti generali si vedranno nel 2026. Una iniziativa che dà seguito a quanto concordato fra le organizzazioni sindacali e la Regione sui progetti “A casa in buona compagnia” e “Connessi in buona compagnia”. I luoghi di sperimentazione della sanità territoriale sono stati annunciati oggi durante l’incontro pubblico all’hotel Albani di Firenze tra i vertici delle tre Asl territoriali, i dirigenti delle zone coinvolte nella sperimentazione, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, i rappresentanti sindacali dei pensionati.
“Abbiamo bisogno di un sistema socio-sanitario che prenda in carico le persone, in particolare anziani e non autosufficienti – ha detto il segretario generale Fnp-Cisl Toscana, Viviano Bigazzi – dando risposte e servizi ai loro bisogni. Rivendichiamo un sistema territoriale efficace, vicino alla gente. La sperimentazione concordata ci consentirà di verificarne la sua bontà e di arrivare pronti per l’estensione sull’intera regione Toscana nel 2026.”
Di seguito l’elenco delle strutture individuate:
AZIENDA TOSCANA CENTRO
– Ambito Firenze: COT Borgo San Lorenzo, Ospedale di Comunità Camerata, Casa di Comunità Firenze Le Piagge
– Ambito Empolese Valdelsa Valdarno: COT Empoli, Ospedale di Comunità San Miniato, Casa di Comunità Certaldo
– Ambito Prato: COT Prato, Ospedale di Comunità Misericordia e Dolce Prato, Casa di Comunità Vaiano
– Ambito Pistoiese: COT Montecatini, Ospedale di Comunità Ceppo Pistoia, Casa di Comunità Quarrata
AZIENDA TOSCANA SUD EST
– Provincia di Arezzo: COT di Arezzo (Zona Aretina), Ospedale di Comunità di Montevarchi (Zona Valdarno), Casa di Comunità di Castiglion Fiorentino (Zona Val di Chiana Aretina)
– Provincia di Grosseto: COT di Orbetello (Zona Colline dell’Albegna), Ospedale di Comunità di Grosseto (Zona Amiata Grossetana, Colline Metallifere, Grossetana), Casa di Comunità di Castel del Piano (Zona Amiata Grossetana, Colline Metallifere, Grossetana)
– Provincia di Siena: COT di Poggibonsi (Zona Val d’Elsa), Ospedale di Comunità di Montalcino (Zona Senese), Casa di Comunità di Sinalunga (Zona Amiata Senese, Val d’Orcia, Valdichiana Senese)
AZIENDA TOSCANA NORD OVEST
– Ambito Massa Carrara: COT Carrara, Casa della Comunità Montignoso, Casa della Salute/Comunità Aulla
– Ambito Lucca: COT San Luca – Lucca, Casa della Salute Piazza al Serchio, Ospedale di Comunità Campo di Marte – Lucca
– Ambito Pisa: COT Pisa, Casa della Comunità La Rosa – Terriciola, Ospedale di Comunità Volterra
– Ambito Livorno: COT Livorno, Ospedale di Comunità di Cecina, Casa della Salute Donoratico
– Ambito Versilia: COT Viareggio, Casa della Comunità Tarabacci – Viareggio, Ospedale di Comunità C/O Casa di Cura Barbantini Viareggio
Queste le attività che saranno sperimentate nelle strutture individuate: descrizione dei servizi presenti; semplicità di accesso, di presa in carico e di relazione; attività di prevenzione (con particolare riguardo alla individuazione precoce della fragilità nell’anziano); identificazione della Casa di Comunità per le urgenze minori e di continuità delle cure nei percorsi della cronicità e della fragilità; effettiva integrazione socio sanitaria e funzionamento dei punti unici di accesso; effettiva realizzazione di attività di tipo comunitario e di promozione della salute; miglioramento del rapporto ospedale-territorio nel percorso di presa in carico dei pazienti; organizzazione della assistenza domiciliare.
Nei singoli territori saranno promosse attività ed incontri per favorire la conoscenza dei servizi svolti nelle nuove strutture con la nuova organizzazione. La sperimentazione verrà avviata in modo puntuale in ogni singolo territorio e il percorso verrà monitorato dal tavolo regionale tra assessorato e sindacati pensionati. Le sperimentazioni dovranno dar conto dei loro esiti entro il giugno successivo.
LA DELIBERA “NUNZIATINA”
Durante l’incontro all’Albani di Firenze si è discusso anche dell’applicazione della cosiddetta delibera “Nunziatina”, approvata dalla giunta regionale lo scorso luglio. Una delibera che, abbattendo la reiterazione di inutili certificati, ha semplificato i percorsi di erogazione in regime di assistenza integrativa per i malati cronici; è stata ribattezzata “Nunziatina” dal nome della signora che durante un’assemblea del sindacato pensionati intervenne per raccontare la sua storia e la sua battaglia contro la burocrazia. Grazie a questa misura, in Toscana, per migliaia di pazienti e le loro famiglie è più semplice e accedere a dispositivi medici per le persone che presentano alcune precise condizioni cliniche e terapeutiche irreversibili, come ad esempio para o tetraplegici ma anche tanti altri che, per varie malattie, hanno un’incontinenza o gli è stata praticata una stomia permanente.