Caro rifiuti: termovalorizzazione irrinunciabile per chiudere il ciclo

Le tecnologie attuali consentono di smaltire i rifiuti non riciclabili a impatto ambientale minimo, producendo energia. Tanti gli esempi in Europa: non farlo significa rifiuti esportati e tasse che crescono.

“Fa davvero specie sentire le forze politiche proporre a livello nazionale le più fantasiose ipotesi di riduzione delle tasse e scoprire poi che a livello locale, nonostante sia stata costituita un’azienda multiutility per abbattere i costi, viene deliberato un aumento del 6,6% sui rifiuti.” A dirlo è il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Roberto Pistonina, commentando la notizia dell’aumento della tariffa sui rifiuti deciso dall’assemblea dell’ATO Toscana Centro.
“Da sempre – aggiunge Pistonina – sappiamo che, pur puntando in modo spinto sull’economia circolare, esistono ed esisteranno scarti non riciclabili; pertanto è indispensabile individuare un progetto ed un percorso nel quale la termovalorizzazione è irrinunciabile, per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma anche per produrre energia.”
“Le tecnologie attuali – spiega il segretario Cisl – consentono di smaltire i rifiuti non ulteriormente differenziabili e riciclabili a impatto ambientale prossimo allo zero e nel contempo produrre energia per i territori e la cittadinanza. Ci sono in Europa lodevoli esempi di come si possa coniugare la chiusura del ciclo dei rifiuti con la loro valorizzazione energetica, con impianti ospitati nel cuore delle città. In Toscana ciò finora non è stato fatto: la conseguenza sono i rifiuti sotterrati o esportati e le tasse che crescono.”
“La politica toscana – conclude Pistonina – non può far finta di niente ed ignorare il problema, come ha fatto negli ultimi anni. La Cisl continuerà a ricordare questa necessità e fare pressione perché ci sia un’attenzione maggiore e finalmente soluzioni mirate a risolvere il problema.”