APPALTI FS: RIASSUMERE TUTTI I LAVORATORI NEL GRUPPO, SVOLGONO LAVORAZIONI INDISPENSABILI
LA RICHIESTA IN UNA LETTERA APERTA DEL SEGRETARIO FIT TOSCANA, STEFANO BONI, ALLA VIGILIA DEL TERZO SCIOPERO IN POCHI MESI DEI LAVORATORI DEL SETTORE (SONO 700 IN TOSCANA), “CHE ORMAI SONO DEI PRECARI LEGALIZZATI.”
“Assumere tutti i lavoratori attualmente utilizzati”, “riportando dentro al Gruppo FS lavorazioni indispensabili e necessarie”, perché “il sistema degli appalti non ha prodotto i risultati sperati, sia sul piano della qualità che dell’efficienza.”
Lo chiede, in una lettera aperta alle istituzioni locali, al ministro dei Trasporti e alla cittadinanza, il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni, a proposito dei lavoratori degli appalti FS, che domani tornano a scioperare in tutta Italia (dalle 00 di stanotte alle 23,59 di domani), per la terza volta nel giro di pochi mesi, contro una situazione insostenibile, causata secondo Boni dal Gruppo FS “che con l’emanazione delle gare al massimo ribasso sta creando forte disagio e possibili esuberi di personale.”
Dagli anni ’90, ricorda Boni, il Gruppo FS ha esternalizzato una serie di attività: piccoli lavori di manutenzione, ricarica accumulatori, riparazione parti di carrozze e locomotori, pulizie esterne e interne dei treni, pulizie delle stazioni e lungo linea; “attività indispensabili al ciclo del treno che impiegano oggi circa 10mila lavoratori a
livello nazionale, 700 dei quali in Toscana.”
Nei bandi predisposti dal Gruppo FS per queste attività però, aggiunge il segretario Fit, “molto spesso, non c’è nessun riferimento alla clausola sociale e alle garanzie occupazionali e quindi si arriva anche al 40% di ribasso sulla base di gara”. Ribassi che ricadono sul costo del lavoro e così “i fortunati che vengono riassunti, che già hanno uno stipendio basso, molto spesso si trovano con uno stipendio più basso, con meno tutele contrattuali e rischiano, come succede spesso, di non riscuotere o di riscuotere con molti mesi di ritardo, senza contare il ricorso continuo agli ammortizzatori sociali. E il fatto che i bandi sono molto frequenti, pone questi lavoratori continuamente sotto pressione, facendone dei precari legalizzati.”
“Neanche la legge sul codice degli appalti – constata Boni – ci aiuta”, perché prevede, in caso di cambio di appalto, che le aziende vincitrici “possono” riassumere i lavoratori utilizzati sino a quel momento “e quindi senza nessuna garanzia.”
La lettera della Fit Toscana punta a “sensibilizzare l’opinione pubblica ma in particolare il Governo e il Ministro dei Trasporti perché intervenga sulle ferrovie e ponga fine a questa situazione, rendendo dignità a questi lavoratori, da anni privati di una prospettiva di futuro.”
“Per quanto ci riguarda – conclude Boni – crediamo sia giunto il momento di cambiare strada e di riportare dentro al Gruppo FS tutte queste lavorazioni indispensabili e necessarie e quindi assumere tutti i lavoratori attualmente utilizzati ponendo fine a questo sistema degli appalti che non ha prodotto i risultati sperati sia sul piano della qualità che dell’efficienza.”